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Sodio esametafosfato
    Categoria:

    Fosfati

Sodio esametafosfato

IGMA spa – Il sodio esametafosfato, chiamato anche impropriamente Calgon, si ottiene per riscaldamento del fosfato monosodico. Sopra i 620°C le formazioni cristalline tipiche del Sale di Madrell passano allo stato fuso, da cui si forma per raffreddamento improvviso il sodio esametafosfato, detto anche Sale di Graham o Calgon. Il sodio esametafosfato si presenta come polvere fine, vetroso, amorfo, abbastanza solubile in acqua, costituito da catene di ca. 25 unità di NaPO3. Risulta altamente igroscopico.

 

Sono note le proprietà sequestranti, fluidificanti e disperdenti del sodio esametafosfato (Calgon), tanto che l’impiego di tale prodotto è universalmente riconosciuto al fine di ottenere una immediata dispersione dei pigmenti e degli extenders nel settore delle pitture e idropitture ad alto contenuto di PVC. In particolare il sodio esametafosfato ha il potere di mantenere in soluzione gli ioni dei metalli polivalenti, specialmente Ca, Mg e Fe anche in presenza di anioni ad azione precipitante con formazione di sali complessi solubili.
Il sodio esametafosfato agisce come inibitore della corrosione verso il ferro, il rame, lo zinco e l’alluminio.

Il sodio esametafosfato (Calgon) viene anche considerato un ottimo agente complessante nelle operazioni di pulitura dei metalli e nelle operazioni di restauro conservativo pittorico e monumentale nei confronti delle ossidazioni.

Il prodotto è disponibile sia nella qualità ‘technical grade‘ sia in quella ‘food grade‘, idonea per l’industria alimentare.

PRINCIPALI SETTORI DI IMPIEGO DEL SODIO ESAMETAFOSFATO:

  • Industria dei pigmenti. Grazie alla sua bassa alcalinità, alla proprietà di formare complessi solubili in acqua dei metalli pesanti e di metalli alcalino terrosi e alla proprietà di provocare un forte aumento della attività superficiale delle sostanze attive per lavare, il sodio esametafosfato trova un impiego importante nella formulazione di prodotti detergenti.
  • Nella produzione dell’acqua per gli impianti di raffreddamento.
  • Nel trattamento delle acque all’interno delle caldaie, grazie alla formazioni da parte del sodio esametafosfato di strati protettivi molto compatti e aderenti di fosfati di ferro insolubili, che costituiscono una protezione alla corrosione dei tubi di ferro.
  • Industria alimentare. Additivo ‘food grade’ addensante-stabilizzante: polifosfato E452. Nella produzione di formaggi fusi, ad esempio, trova impiego come sale di fusione e correttivo. L’azione del sodio esametafosfato (e dei polifosfati in genere) si basa sulla capacità di inibire rapidamente l’attività degli ioni calcio della caseina e di stabilizzare l’emulsione formatasi tra la caseina originale e il grasso messo in libertà. In questo campo il sodio esametafosfato è noto come additivo alimentare indicato con la sigla E452(i).
  • Industria della carne. Addensante-stabilizzante E452. L’aggiunta di sodio esametafosfato e di polifosfati in genere (E450, E451, E452) al sangue degli animali macellati serve per inibirne la coaugulazione. Si usano anche per migliorare il taglio e la cottura al forno di certi tipi di salumi e prosciutti (wurstel, prosciutti cotti, praga, spalle cotte, trippa…) e per raggiungere determinati valori del pH. In questo campo viene identificato in qualità di additivo alimentare con la sigla E452(i).
  • Industria tessile. Si utilizzano miscele contenenti sodio esametafosfato come agente principale nelle operazioni di lavaggio, di tintura e di stampa specialmente del cotone.
  • Nelle operazioni di pulitura dei metalli nonché nelle operazioni di restauro conservativo pittorico e monumentale nei confronti delle ossidazioni (ad esempio sui beni di interesse storico-artistico: dai lapidei agli affreschi, dai tessuti alla carta…) il sodio esametafosfato rappresenta un ottimo complessante chelante (eccellente su marmi solfatati e calciti). In particolare in qesto caso il sodio esametafosfato ha la proprietà di avere alcune molecole (dette leganti) che contengono un atomo negativo (donatore), caratterizzato da una coppia elettronica. Tale coppia, in presenza di un atomo elettropositivo (ad esempio un metallo o uno ione metallico), viene donata per formare un legame detto ‘legame di coordinazione’. I composti che si vengono a formare sono detti più propriamente composti di coordinazione , ma data la loro complessità furono inizialmente chiamati composti complessi, ed è rimasto nell’uso comune il termine complessanti per indicare queste molecole leganti. Operativamente il sodio esametafosfato in funzione chelante viene sciolto in soluzione acquosa ed applicato sui manufatti con impacchi estrattivi, oppure immergendo l’oggetto nella soluzione stessa. E’ ampiamente consigliato l’utilizzo esclusivo di acqua demineralizzata, contenendo l’acqua di rete cationi Ca2+ e Mg2+ che andrebbero a legarsi con i complessanti, riducendone l’azione.
  • Nel settore fotografico il sodio esametafosfato, o Calgon, trova impiego come anticalcio per la preparazione dei bagni di sviluppo per evitare la precipitazione dei sali di calcio e magnesio.